NOTIZIARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO Anno III - N° 2 - 28 Febbraio 2013 a cura dell’Ufficio PD Italiani nel mondo email:
[email protected] Chiuso in redazione il 28 Febbraio 2013 alle ore 19
SOMMARIO
ELEZIONI POLITICHE 2013 • Risultati del voto Camera e Senato in tutte le Circoscrizioni estero da pag. 3 a pag. 10 • Risultati preferenze candidati PD da pag. 11 a pag. 14
Editoriale Nota Stampa PD
ANALISI E COMMENTI • Sparito il Pdl, stravince il Pd fuori concorso i Movimenti (Silvana Mangione) 15
PICCOLA RASSEGNA STAMPA NAZIONALE E INTERNAZIONALE • Ansa - La Stampa - Il Sole 24 ore - L’Unità — El Pais da pag. 17 a pag. 24
VISTI DALL’ESTERO
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Grazie agli italiani all'estero, siamo il primo Partito e sorpassiamo M5S con il voto estero Alla luce del risultato del voto all'estero il Pd supera il Movimento 5 Stelle e diventa il primo partito per voti espressi anche alla Camera. Lo ha sottolineato lo stesso Pd, ringraziando pubblicamente gli elettori all'estero. "Ringraziamo - ha scritto il Pd in una nota- i cittadini italiani all`estero che con il loro voto hanno fatto del Partito Democratico il primo partito italiano. Nel difficile momento che il nostro Paese sta attraversando sul piano interno e internazionale, un elettore all`estero su tre ha visto nel Pd il soggetto al quale affidare la responsabilità di guidare l`Italia verso un cammino di cambiamento e di ripresa. Questa scelta, peraltro, ha consentito al Pd di aumentare di un parlamentare la sua rappresentanza di eletti all`estero. Oggi, dei diciotto parlamentari assegnati alla segue a pag. 2
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Circoscrizione estero, nove sono espressione del Partito Democratico. I voti che il Pd ha ottenuto dagli italiani all`estero, sommati a quelli conseguiti in Italia, consentono ai democratici di superare il Movimento 5 Stelle e di essere il primo partito italiano anche alla Camera". "Gli italiani all`estero -è scritto ancora nella nota del partito di Bersani- sono per la nostra Costituzione cittadini a tutti gli effetti che, come tali, debbono essere considerati in tutti i passaggi della nostra vita nazionale, elettorali e non. Il voto è una delle maggiori espressioni dei diritti del cittadino. In nessun caso è lecito ignorarne il peso e il significato politico".ARLAMENTO
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I RISULTATI Europa - Camera
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I RISULTATI America Settentrionale - Camera
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I RISULTATI America Meridionale - Camera
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I RISULTATI DEMOCRATICI NEL MONDO AAOO - Camera
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I RISULTATI AAOO - Senato
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I RISULTATI Europa - Senato
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I RISULTATI America Meridionale - Senato
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I RISULTATI America Settentrionale - Senato
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RISULTATI PREFERENZE CAMERA DEMOCRATICI NEL MONDO
AMERICA SETTENTRIONALE E CENTRALE Liste
Candidati
Voti
PARTITO DEMOCRATICO LA MARCA FRANCESCA
8.472
Eletto
GALLETTO GIACOMO DETTO GIANLUCA 6.004 RAPANA' GIOVANNI
5.640
PIANA MARCO
5.202
AMERICA MERIDIONALE Liste
Candidati
Voti
PARTITO DEMOCRATICO PORTA FABIO
30.298
ANTONINI CLAUDIA
13.906
NARDUCCI FILOMENA ANTONIETTA
10.321
PINTO ANTONELLA IRENE
10.056
MELIENI LUIS DETTO GINO RENNI
8.771
GIANNETTI FLAVIO
6.518
RIZZO MONICA PATRICIA
6.273
SABBADINI MAURO DIEGO
5.719
Eletto
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EUROPA Liste
Candidati
Voti
PARTITO DEMOCRATICO GARAVINI LAURA
37.813
Eletto
FARINA GIOVANNI DETTO GIANNI
22.079
Eletto
NARDUCCI FRANCO ADDOLORATO GIACINTO
15.919
BARANELLI MICHELA
11.760
BIONDI ANDREA
5.592
SINA EMILIA BARBARA
5.377
CERASANI FRANCESCO
4.785
MESIANO DOMENICO
3.825
MAGGIO GIUSEPPE
3.450
SERRA ROBERTO MARIO
2.704
AFRICA ASIA OCEANIA ANTARTIDE Liste
Candidati
Voti
PARTITO DEMOCRATICO FEDI MARCO
8.366
GIACOVAZZI GIULIANO
1.392
Eletto
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RISULTATI PREFERENZE SENATO AMERICA SETTENTRIONALE E CENTRALE Liste
Candidati
Voti
PARTITO DEMOCRATICO TURANO RENATO GUERINO
9.795
DI TROLIO ROCCO
6.491
Eletto
AMERICA MERIDIONALE Liste
Candidati
Voti
PARTITO DEMOCRATICO LONGO FAUSTO GUILHERME
29.077
NARDELLI FRANCISCO FABIAN
22.583
PALERMO RENATO
11.930
ROTUNDO FRANCESCO
9.585
Eletto
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EUROPA Liste
Candidati
Voti
PARTITO DEMOCRATICO MICHELONI CLAUDIO
28.410
CAROZZA ELIO
25.472
RIZZOTTI CRISTINA
24.362
VELLINI MASSIMILIANO
11.470
Eletto
AFRICA ASIA OCEANIA ANTARTIDE Liste
Candidati
Voti
PARTITO DEMOCRATICO GIACOBBE FRANCESCO
6.978
FINZI SILVIA
1.802
Eletto
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ANALISI E COMMENTI Sparito il Pdl, stravince il Pd fuori concorso i Movimenti di Silvana Mangione
Il Viminale ha pubblicato soltanto i risultati definitivi per i partiti, partitini, partitelli, movimenti, movimentucci e varie. Se ne desume che gli italiani all’estero hanno più a cuore i destini dell’Italia e la protezione della sua dignità in campo internazionale degli italiani residenti nel Bel Paese. I dati del Ministero dell’Interno confermano, infatti, che nel mondo ha vinto, senza se e senza ma, il Partito Democratico che porta a casa quattro senatori su sei. Gli altri due appartengono alla Lista Con Monti per l’Italia e al MAIE. Alla camera 5 deputati su 12 vanno al PD, 2 rispettivamente alla Lista Monti per l’Italia e al MAIE, 1 ciascuno al PdL, ai grillini e all’USEI. Commento a caldo. I dati del Ministero dell’Interno confermano, che nel mondo ha vinto, senza se e senza ma, il Partito Democratico che porta a casa quattro senatori su sei. Gli altri due appartengono alla Lista Con Monti per l’Italia e al MAIE. Alla camera 5 deputati su 12 vanno al PD, 2 rispettivamente alla Lista Monti per l’Italia e al MAIE, 1 ciascuno al PdL, ai grillini e all’USEI. Nella ripartizione America Settentrionale e Centrale, dove vivo e scrivo, il PD elegge il senatore Renato Turano e un deputato. L’altro va alla Lista Monti per l’Italia. Il PdL perde entrambi gli eletti nel 2008, Grillo e Fare per Fermare il declino non riescono ad eleggere nessuno. Ci ha provato anche un socio della Cooperativa alla quale fa capo il quotidiano America Oggi.... Non ce l´ha fatta. Queste due sconfitte vanno da sé perché i candidati scelti erano assolutamente sconosciuti alla grande massa degli elettori. Ma il dato davvero sconcertante è quello che riguarda il Movimento Insieme per gli Italiani all’estero, che aveva candidato personaggi con notevoli cursus honorum, fra cui l’ex deputato e ancora presidente del Comites di Filadelfia e l’ex presidente del Comites di Miami. E il Pdl? Sparito, scomparso, ci ha provato un socio della Cooperativa alla quale fa capo il quotidiano America Oggi. Trombato. Alla Camera il Movimento Insieme conquista 3.890 voti su un totale di 82.374, pari al 4,71%; al Senato 3.223 voti su un totale di 77.717, cioè il 4,14%. Sto snocciolando questi dati perché, per quasi un anno, siamo stati sottoposti al quotidiano martellare di missive elettroniche di varie pagine, scritte ad opera del Presidente di questo Movimento, che ci invitava a dimenticare i partiti e affiliarci a questa nuova entità che sarebbe andata a Roma a insegnare a tutti gli eletti all’estero come si fa a proteggere i diritti degli italiani fuori d’Italia. Ogni giorno veniva allungata la lista delle domande alle quali gli improbabili “avversari” del Movimento erano chiamati a rispondere. A tutt’oggi non è stata resa nota alcuna risposta. segue a pag. 16
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DEMOCRATICI NEL MONDO
Quando hanno scoperto che non era vero, si sono sentiti dire dal plutocrate, pluriindagato, pluriresponsabile dell’attuale tracollo italiano che lui aveva un accordo con la Svizzera (non solo inesistente, ma anche immediatamente smentito dal Ministro elvetico responsabile) e che comunque, se lo avessero eletto Presidente del Consiglio, avrebbe rimborsato l’IMU di tasca sua. Poco più di un quarto dei votanti è caduto una volta di più nella trappola, invece di controllare se fosse il caso di denunciarlo, ai sensi dell’art. 294 del Codice penale, intitolato “Attentati contro i diritti politici dei cittadini: Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina qualcuno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con ecc.”. Chi non ci è cascato si è lasciato affascinare dall’artista dello spettacolo, incantatore delle piazze e fomentatore di rabbie e proteste, il quale, pur attaccando il vecchio modo di far politica, ha usato lo stesso tipo di specchio per le allodole promettendo agli italiani un salario minimo di cittadinanza di 1.000 euro al mese. Dopo vent’anni nei quali è stato raccontato a tutti che “tutto va ben, madama la marchesa!”, che è giusto evadere le tasse e portare i soldi fuori d’Italia tanto scatta sempre un condono, è ovvio che la gente non aspettava altro che di sentirsi dire: “se hai perso il lavoro, se sei esodato, se sei in difficoltà, ci penso io a mantenerti”. Domanda: con i soldi di chi? Bene l’Italia ha inghiottito esca, amo, lenza e canna da pesca, provocando uno scenario di ingovernabilità che ha fatto immediatamente accumulare perdite pesantissime alla borsa e aumenti gravosi dello spread. E nessuno creda agli incantatori di serpenti che ci dicono che lo spread è un’invenzione, che basta uscire dall’Euro e stampare moneta locale per superare tutto, che propone, insomma, un film a lieto fine a reti unificate, che nella realtà può soltanto portare dritti nel baratro. Se l’ineffabile RAI International coprisse anche le realtà degli italiani all’estero, invece di considerarci scimmie da ammaestrare, sarebbe interessante mettere a confronto alcuni votanti “all’estero” con alcuni votanti “in Italia”, per rimettere a fuoco le priorità, quelle vere, quelle del cittadino che si assume i doveri della cittadinanza e non ne pretende soltanto i diritti.
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PICCOLA RASSEGNA STAMPA NAZIONALE Dall’estero altra Italia: Pd vince, Monti raddoppia
Il
Pd di Bersani primo partito sia alla Camera che al Senato, seguito dal Centro di Monti che capitalizza quasi il 20%, lasciandosi indietro il Pdl di Berlusconi. Per i grillini del Movimento 5 Stelle - anomalia più eclatante - nessun 'boom'. Rispetto alla realtà nostrana è un'Italia assai diversa quella uscita dalle urne del milione e 122mila connazionali all'estero (il 32,11% degli aventi diritto, -5% delle precedenti elezioni) che hanno votato nelle ambasciate e nei consolati di tutto il mondo in queste politiche del 2013. Tranne che per la vittoria del centrosinistra (che a Montecitorio avrebbe ottenuto il 29,3% e a Palazzo Madama il 30,7%), l'identikit dell'Italia scelta dagli italiani che vivono al di là dei confini è un'altra. Tanto per cominciare, rispetto ai dati nazionali, è fuor di dubbio il successo del Professore, che raccoglie i frutti della credibilità costruita a livello internazionale nelle vesti di presidente del Consiglio incassando alla Camera il 18,4% dei voti e 2 seggi e al Senato il 19,8% ed 1 seggio. Ottima la performance di Monti nei Paesi europei, come Germania, Francia e Spagna, dove la sua lista ha raggiunto la vetta sul podio. Ma è un' assenza quella che colpisce di più in quest'altra Italia: che fine ha fatto Beppe Grillo? Dal voto degli italiani all'estero il Movimento 5 Stelle lascia una debole traccia di sé. Grillo, risultato il vero protagonista dell'agone elettorale attestandosi come leader del primo partito italiano e vero ago della bilancia di una possibile governabilità del Paese, all'estero non sembra essere così conosciuto. Diversa anche la sorte del Cavaliere. Se a casa si parla di rimonta del Pdl, all'estero il partito di Berlusconi viene sorpassato da quello di Monti, guadagnando alla Camera il 14,8% dei voti ed 1 seggio e al Senato 15,2 e nessun seggio. La vittoria del centrosinistra decretata dagli italiani all'estero sarebbe stata ancora più netta e sarebbe andata oltre i 5 seggi ottenuti alla Camera e i 4 Senato se avesse potuto votare anche quell'esercito di 25mila studenti Erasmus esclusi dalle urne. Lo ha dimostrato il voto simbolico di protesta espresso dal popolo Erasmus tra il 20 e il 23 febbraio in 24 capitali europee che ha visto la coalizione Pd-Sel-Cd ottenere il 40.4% di preferenze alla Camera e il 41,00% al Senato. Questa volta il potere elettorale dei connazionali oltreconfine ha avuto un'incidenza pari circa al 7% su quello dell'intera popolazione residente in Italia, come vuole la teoria. Diverso fu il caso del 2006 quando la coalizione guidata da Romano Prodi vinse le elezioni alla Camera con uno scarto di 25.000 voti ma al Senato la differenza la fecero gli eletti all'estero che garantirono la maggioranza all'Unione. (ANSA)
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PICCOLA RASSEGNA STAMPA NAZIONALE Elezioni, voto degli italiani all’estero al Pd 5 seggi alla Camera e 4 al Senato
D
emocratici in testa, poi Scelta civica e Movimento 5 Stelle.
Si completa il quadro degli eletti alla Camera, con l’assegnazione dei seggi delle quattro circoscrizioni Estero. In totale, nell’aula di palazzo Montecitorio siederanno 5 deputati del Partito democratico, 2 della lista Scelta civica con Monti, 1 del Popolo della libertà, 1 del Movimento 5 stelle di Grillo, nonché 2 parlamentari del Maie, Movimento associativo Italiani all’estero e 1 dell’Usei, l’Unione sudamericana emigrati italiani. Completo anche il quadro degli eletti al Senato, con l’assegnazione dei seggi delle quattro circoscrizioni Estero. In totale, nell’aula di palazzo Madama siederanno 4 senatori del Partito democratico, 1 della lista Scelta civica con Monti e 1 del Maie, il Movimento associativo Italiani all’estero. (LA STAMPA)
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PICCOLA RASSEGNA STAMPA NAZIONALE Voto degli italiani all'estero: il Pd in testa si aggiudica nove seggi Il Pd primo partito, mentre Scelta civica con Monti si piazza al secondo posto, seguito dal Pdl. Nessuna eco, invece, del boom del Movimento 5 Stelle. Ecco, in estrema sintesi, l'andamento del voto degli italiani all'estero, per il quale vengono assegnati, in totale, dodici seggi per la Camera dei deputati e sei seggi per il Senato della Repubblica. Il Partito democratico è in testa, sia alla Camera che al Senato, conquistando in tutto nove seggi, dei quali cinque alla Camera e 4 al Senato. Alla Camera, nelle 1.467 sezioni, il Pd raccoglie 288.372 voti ed è è al 29,3% (5 seggi), seguito dalla Lista Monti al 18,4% (2 seggi) e dal Pdl al 14,8 (1 seggio). Al Movimento associativo italiani all'estero (Maie) va il 14,3% delle preferenze (2 seggi) mentre M5s si attesta al 9,7 per cento conquistando un seggio. Un quadro analogo per il Senato: Pd al 30,7% (4 seggi), Monti al 19,8% (1 seggio), Pdl al 15,2 (nessun seggio), e il Movimento di Beppe Grillo al 10% (nessun seggio). Il Movimento associativo italiani all'estero (Maie) conquista un seggio con il 13,4 per cento. (IL SOLE 24 ORE)
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...E INTERNAZIONALE
El berlusconismo se cura viajando Los tres millones de italianos que viven en el extranjero, dio un triunfo holgado a Bersani
Cuando en español se habla de una victoria pírrica significa que se ha obtenido con más daño para el vencedor que para el vencido. Los italianos dicen, en cambio, una victoria de Pirro, concediéndole los derechos de autor al tal Pirro de Epiro, que vivió —y sobre todo guerreó— entre el 318 y el 272 antes de Cristo. Dice su currículo que fue uno de los grandes generales de la época y que, además de en Epiro —una región habitada por varias tribus griegas a la orilla del mar Jónico—, reinó en Macedonia y en Sicilia. Incluso venció a la República de Roma en dos ocasiones, pero con tanto descalabro que tuvo que coger el camino de vuelta. El caso es que, tantos siglos después, la victoria de Pirro fue evocada ayer por los diarios italianos para explicar el resultado obtenido por Pier Luigi Bersani, el candidato del centroizquierda, quien tras conocer los resultados se encerró en su casa durante 24 horas. Solo fue capaz de mandar un triste mensaje de Twitter en el que, más que celebrar la victoria, la admitía. Solo hubo un sitio donde Pier Luigi Bersani y sus huestes lograron ganar con holgura. Fue en la segue a pag. 24
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gran república de la diáspora, un lugar habitado por los tres millones de italianos que constan en los registros y por otros muchos que, al no llevar más de un año fuera o no haber tenido tiempo de darse de alta en el Aire (Registro de Italianos Residentes en el Extranjero), no han podido votar. Los que sí lo han hecho han otorgado a Bersani una victoria más clara que la obtenida dentro de Italia, pero sobre todo han relegado a Silvio Berlusconi a un lejano tercer lugar, por detrás incluso de Mario Monti. Los esfuerzos del primer ministro técnico —cuya agenda ha estado en buena parte dedicada a devolver a Italia el prestigio internacional perdido con Berlusconi — han sido apreciados con más claridad desde fuera del país que desde dentro. En América, en África, en Asia o incluso en la Antártida, las campañas de Silvio Berlusconi y Beppe Grillo, basadas en la repercusión mediática de declaraciones diarias y altisonantes, se han diluido hasta casi desaparecer. El anterior primer ministro y, sobre todo, el líder del Movimiento 5 Estrellas han apelado a sentimientos muy viscerales. Ante el sector más conservador del electorado, Berlusconi ha vendido la ilusión de que todo puede volver a ser como antes de la crisis y de Monti. Como muestra de que aún es posible rebobinar, Il Cavaliere ofreció por carta a nueve millones de italianos —incluso a alguno ya fallecido— la devolución del impuesto de la primera vivienda que el Gobierno técnico les cobró en 2012. Algo es algo. Tampoco es fácil que toque la lotería y la gente sigue jugando. Por su parte, Beppe Grillo se fundió con el gentío en las plazas para gritar juntos que ya está bien de prebendas, ¡alto a La Casta, abajo el euro! Ese instante de emoción es difícil de compartir cuando ya, hartos de esperar a ser viejos para aspirar a un trabajo y una consideración social, miles de jóvenes italianos, inquietos, bien preparados, decidieron marchar tierra adelante y ahora se ganan la vida mientras de reojo ven a su país ir de mal en peor. Ellos saben mejor que nadie que una Italia aislada, apeada del euro, enfrentada a todos y representada por un histrión —más joven o más viejo, con barba o sin ella— no tiene ningún futuro. (EL PAIS)
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